Si può portare il drone in aereo?
Posso portare il mio drone in aereo? La domanda è più che pertinente, poiché una delle principali ragioni per cui è consigliato l’acquisto di questo velivolo è la possibilità di scattare meravigliose foto aeree e realizzare riprese dall’alto durante i nostri viaggi. Buone notizie: la risposta a questa domanda è, sostanzialmente: sì, non c’è un pregiudizio assoluto per il trasporto di un drone in aereo, sia in stiva sia in cabina. Problema risolto, dunque? Non proprio, perché gli UAS, aeromobili senza passeggeri, sono comunque sottoposti alle regole delle compagnie aeree che riguardano altri oggetti e strumenti elettronici. Inoltre, è sempre bene informarsi se nel Paese in cui atterreremo i droni sono i benvenuti.
In pratica, le cose a cui fare a attenzione sono tre:
- Dimensione e peso del drone
- Batteria integrata ed eventuale batteria di scorta
- Regole sui droni nel paese in cui atterrerete
Peso e misure del bagaglio a mano
Nel primo caso, il problema si pone soprattutto se si desidera portare il proprio velivolo in cabina, come bagaglio a mano. In alcuni casi, tra l’altro, potrebbe essere la vostra unica opzione. Le compagnie aeree hanno regole precise, abbastanza simili tra loro, sul massimo ingombro e peso che può avere il bagaglio che si decide di tenere con sé.
Per ragioni di sicurezza, un aeroplano non può superare un certo livello di carico, e il bagaglio a mano deve essere riposto nelle apposite cappelliere, che hanno capienza limitata. Esistono compagnie aeree che obbligano a imballare e a tenere il drone in cabina, perché è vietato il trasporto di batterie nella stiva. Questo divieto può essere aggirato asportando l’alimentazione e trattandola come una qualunque power Bank.
La stiva potrebbe infatti essere una scelta obbligata se avete la fortuna di possedere un modello di grandi dimensioni come il DJI Inspire 2 o come il sogno proibito di ogni videomaker, il DJI Inspire 3, che quasi sicuramente superano gli standard per il trasporto in cabina. I prodotti più piccoli, dai DJI Mini alla serie Mavic, al contrario, possono essere facilmente considerati bagaglio a mano.
Se possedete un drone di grandi dimensioni e dovete viaggiare con una compagnia che ne vieta il trasporto in stiva sempre e comunque, siete incappati in quella rarissima circostanza in cui dovrete rinunciare al vostro drone, almeno per quel viaggio. Informatevi sempre, in ogni caso, sulle regole specifiche di ogni compagnia aerea.
Le dimensioni che contano
Le dimensioni massime per il bagaglio a mano si aggirano generalmente attorno ai 55 x 40 x 20 cm e il peso varia tra gli 8 e i 10 Kg. Non sono affatto escluse, tuttavia, piccole variazioni, e una differenza di pochi centimetri potrebbe rovinarvi la festa. Il peso, invece, non costituisce un ostacolo per i droni in sé, ma è improbabile che siano l’unica cosa che vorrete mettere nel bagaglio a mano.
La compagnia Air France, per esempio, prevede dimensioni massime di 55 x 35 x 25 cm (inclusi manici, tasche e ruote) e un peso massimo non superiore ai 12 Kg in Economy e di 18 Kg in Business e Premiere. Ma fate attenzione alle regole per voli intercontinentali. La nostra compagnia Ita Airways applica gli stessi limiti di ingombro, ma è più severa sul peso: non più di 8 Kg.
La compagnia tedesca Lufthansa, invece, pone un limite di 55 x 40 x 23 cm e un peso massimo di 8 kg. Per l’America Airlines le dimensioni totali del bagaglio a mano, comprese maniglie e ruote, non possono superare i 56 x 36 x 23 cm e devono entrare nel contenitore di riferimento in aeroporto.
La batteria
Un po’ più complicato è il problema delle batterie, integrate e aggiuntive, per le quali potreste essere costretti a qualche calcolo matematico. Anche in questo caso, le regole possono variare da una compagnia all’altra, ma stabiliamo qualche punto di partenza:
– È permesso trasportare dispositivi elettronici contenenti batterie al litio all’interno del bagaglio a mano.
- Le batterie devono avere una capacità inferiore a 100 Wh (wattora). Per calcolare i Wattora occorre moltiplicare la tensione della batteria, misurato in Volt, per l’Amperaggio ore (Ah), laddove non sia riportato il valore Wh sul retro del prodotto, cosa ormai abbastanza rara.
- Le batterie di ricambio devono essere trasportate solo nel bagaglio a mano e non nel bagaglio registrato. È talvolta richiesto che siano protette contro i cortocircuiti (ad esempio, con il nastro isolante sui terminali o chiuse nelle confezioni originali).
Se le batterie hanno capacità tra 100 Wh e 160 Wh:
- È possibile trasportare dispositivi che usano queste batterie, ma solo previa approvazione della compagnia aerea.
- È consentito trasportare un massimo di due batterie di ricambio, sempre nel bagaglio a mano.
Per le batterie al Litio-Metal (Li-metal) valgono le stesse regole delle batterie al litio-ione per quanto riguarda il trasporto nel bagaglio a mano e il divieto di trasporto nel bagaglio registrato, ma non devono superare i 2 g.
Bisogna chiarire che il valore di 100 Wh mette al sicuro tutti i proprietari di droni nella fascia consumer, dai DJI Mini ai Mavic. Anche il menzionato Inspire 2 ha una batteria con valore 98 Wh.
Controllate le compagnie aeree
Come abbiamo detto, queste sono indicazioni generali: è consigliabile controllare le regole specifiche di ogni compagnia aerea. La ITA Airways applica esattamente le restrizioni sopra descritte, e consente il trasporto fino a 20 batterie di ricambio al litio in cabina, purché, appunto, non superino singolarmente i 100 Wh. Se si supera questa misura, ma si resta sotto i 160 Wh, occorre il permesso della compagnia e il limite di pezzi trasportabili scende a due (e comunque bene isolati). Se si visita il sito della compagnia sotto la voce Oggetti Vietati e regolamentati si troveranno anche i droni, ammessi sia in cabina sia in stiva. Per il trasporto in stiva occorre un imballaggio adeguato e la separazione della batteria, a cui si applicano poi le regole già menzionate per le batterie di ricambio.
La Lufthansa si attiene alle stesse regole generali, ma riduce a 15 i dispositivi a batteria trasportabili in cabina.
La compagnia americana America Airlines consente il trasporto in cabina dei droni, purché la batteria non superi i 160 Wh e le dimensioni (o le dimensioni della confezione) siano uguali o inferiori a 56 x 36 x 23 centimetri. La concorrente United Airlines è più severa sul fronte delle batterie al litio, e non ammette quelle che sforano i 100 Wh.
Il sito della EasyJet, alla voce articoli “insoliti” chiarisce che “Dispositivi elettronici portatili contenenti batterie non a tenuta stagna, devono essere da 12 V o meno e da 100 Wh o meno. È autorizzato il trasporto di un massimo di 2 batterie sfuse”. Si scosta leggermente da questa linea la concorrente Ryanair, sulle cui pagine si legge a chiare lettere: “dispositivi alimentati a batteria al litio, come droni e quadricotteri, sono ammessi per il trasporto in cabina se la batteria non supera i 160 watt ore. Se la batteria supera i 160 watt ore, il dispositivo non può essere ammesso a bordo dell’aeromobile”.
Si può concludere che, nella maggior parte dei casi, nulla ostacola il trasporto in aereo degli UAS, ma per evitare qualunque equivoco all’imbarco, contattate per e-mail la compagnia aerea, specificate le caratteristiche del vostro modello e fatevi mandare una conferma scritta, da esibire poi a impiegati troppo zelanti, troppo prudenti o poco informati.
Al di là delle regole imposte dalle compagnie aeree, è bene munirsi di custodie adeguate al viaggio, soprattutto se il drone viaggerà in stiva, sballottato in mezzo agli altri bagagli. DJI mette a disposizione diversi modelli di borse e zaini, come il DJI Convertible Carrying Bag, perfetto per il Mavic 3, o il capiente OneMo Backpack 25L, che ha misure perfettamente compatibili con i limiti del bagaglio a mano di tutte le compagnie aeree.
Qui il drone non passa
È da escludersi, tuttavia, che abbiate portato con voi un drone per poi lasciarlo nella custodia e non farlo volare. È quindi fondamentale informarsi sulle leggi che regolano l’uso degli UAS entro i confini della vostra destinazione.
È molto probabile che dovrete registrare presso le autorità locali il vostro drone, soprattutto se tocca o supera la soglia dei 250 g di peso. Negli Stati Uniti dovrete rivolgervi alla Faa e poi rispettare le regole di volo federali, non dissimili da quelle europee, e locali.
Esistono però Stati in cui il vostro drone non potrà proprio entrare e rischiate che lo confischino all’aeroporto. È il caso, per esempio, del Marocco, dell’Algeria e di altri Paesi del Nord Africa. Anche iArabia Saudita e vicini mediorientali sono molto severi con gli UAS, così come Iran e Iraq. Ci sono poi Paesi che ne consentono l’importazione, ma solo in seguito a severi permessi governativi e sotto uno stretto controllo. È il caso, per esempio, dell’India e della Turchia, in cui l’uso di questi mezzi è sconsigliato a chi non sia fortemente (fortemente!) motivato e non abbia timore di sollecitare reazioni della polizia locale. Anche la Russia apparteneva a quest’ultima categoria, ma le recenti vicende belliche hanno reso assai più rigide le restrizioni.
In generale, è sempre meglio contattare con largo anticipo le autorità competenti per ottenere i permessi e provare a dialogare con le ambasciate e i consolati per avere informazioni aggiornate e sicure.
Usate sempre il buon senso, munitevi di copertura assicurativa adeguata, non forzate le regole locali e, salvo seri obiettivi professionali, evitate di usare i droni nell’ambito di scenari socio-politici instabili o infiammabili. Nessuno vuole vedere il proprio investimento “flambé”.