Artillery Hornet, stampante economica completa – Recensione e montaggio
Artillery si sta facendo conoscere davvero per soluzioni economiche, di qualità e che rispondono alle tante necessità di chi vuole una buona stampante 3d. Abbiamo parlato della sorella maggiore la Sidewinder X1, della Genius ed oggi ci troviamo con l’ultima nata la Hornet. Questa stampante si rileva essere la più economica, ma secondo noi anche quella più interessante. Scopriamo insieme cosa ha da offrire questo calabrone giallo.
Confezione
Come anche le altre stampanti, la Hornet viene spedita in una scatola di cartone con delle ottime imbottiture. Difficilmente si potranno rompere durante la spedizione.
All’interno della confezione c’è tutto quello necessario per stampare. Come tutte le altre stampanti Artillery c’è un piccolo astuccio brandizzato con tutto l’occorrente all’interno.
Questo è tutto l’occorrente disponibile:
- Ugello di ricambio
- Ruote di ricambio
- Cavo USB
- Chiave inglese
- Scheda microSD con adattatore
- Lettore di schede SD
- Chiavi esagonali
- Fascette
- Tubo PTFE di ricambio
- Viti
Noterai che l’unica cosa che potrebbe servire, ma che manca è una spatolina. L’utilizzo di un lettore di schede, piuttosto di scheda e USB come le sorelle maggiori, riduce i costi. Peccato poiché la USB personalizzata era davvero un bel plus.
Potresti avere la necessità di dover acquistare del filamento per le tue prime stampe e non sai cosa acquistare. Chiedici consiglio su che filamento utilizzare contattandoci!
Come si monta la Hornet Artillery
Ormai il montaggio di queste stampanti risulta sempre uguale e davvero semplice. Non c’è molto da dire e quando ti arriverà la stampante avrai un manuale davvero completo che ti illustra punto punto cosa fare. Se vuoi un supporto visivo c’è anche un video, prodotto da Artillery, che mostra tutti i passaggi. Il video illustra anche come fare il livellamento del bed e come caricare il filamento.
Come puoi vedere, il video è molto rapido e semplice da seguire. Il montaggio in tempi normali chiede circa 20/30 minuti. Lasciamo qualche foto fatta durante il montaggio.
Ecco qualche foto fatta durante l’apertura della scatola.
Si inizia sempre dal montare le barre dell’asse XZ, assicurandoci anche di non danneggiare i cavi.
Una volta montate le barre è quasi completo il montaggio. Le fasi successive saranno quella di montare lo spool holder e il collegare i vari cavi a tutti i motori e sensori.
Passiamo poi ad agganciare il cavo all’estrusore e all’hotend. Assicurati di stringere correttamente le varie ruote facendo leva sugli eccentrici.
Hai quindi terminato di montare la Hornet in pochi attimi. Nota di merito per la scelta di integrare un sistema di collegamento tra estrusore e hotend con un solo cavo che consente il collegamento elettrico ma anche il tubo di passaggio per il PLA.
Design Hornet
Esteticamente non ci sono particolari distinzioni da fare su altri modelli. Iniziamo dicendo che tutte le parti in ABS hanno un bellissimo colore giallo che ricorda appunto il calabrone. Personalmente la trovo davvero bella anche dal punto di vista dei colori presenti. Ecco una visione frontale della Hornet.
Come puoi notare la stampante è davvero simile a tante altre. Ci sono solo alcuni dettagli davvero interessanti da far notare, che potrebbero sfuggirti.
Piatto in vetro, microforato per far aderire meglio le stampe ed evitare facili distaccamenti durante la stampa.
Tubo ptfe personalizzato e che non rende possibile che si distacchi o che non si attacchi correttamente. Dando però una visione più pulita, integrando anche la parte elettronica, perdendo tutta una serie di fili, ma limitandosi ad uno. C’è da dire che una modifica importante è stata cambiata la posizione del motore di asse Z. spostato nella parte alta al contrario.
Artillery ha notato che il cambio di posizione del motore dell’asse Z sulla Hornet migliora la qualità di stampa generale evitando i problemi di stampa ai layer.
Diversamente dagli altri due modelli la Hornet non ha un display touch a colori. La Hornet presenta, infatti, unicamente una manopola ed un display monocromatico.
Specifiche Tecniche Hornet
Nome | Artillery Hornet |
Area Stampa | 220 x 220 x 250 mm |
Materiale Telaio | Alluminio e ABS |
Ugello | 0.4 mm |
Temperatura Ugello | 240°C |
Temperatura Piatto | 100°C |
Accuratezza di stampa | 100-300 micron |
Velocità massima di stampa | 60-100 mm/s |
Materiali da stampa | PLA, PETG, TPU |
Diametro materiale | 1.75 mm |
Formato file stampa | .gcode |
Software | Cura, Slic3r, Simplify3D, IdeaMaker, Prusa |
Porte d’ingresso | SD |
Schermo | Monocromatico e non touch |
Dimensioni e peso |
470 x 450 x 510 mm, 8Kg |
Funzionalità e caratteristiche
Solida, tanto. Non ci sono movimenti e non notiamo problemi strutturali. C’è da dire che ci sono delle modifiche alla struttura classica che abbiamo apprezzato. Lo spool holder della Hornet è modificabile in distanza, ma la sua posizione, più l’estrusore messo “al contrario” rispetto al solito. Con l’ingresso del filamento che va dal basso verso l’alto. Migliora tantissimo lo scorrimento del filo e la distanza si riduce così tanto che davvero è difficile fare di più. Se dovessi comprare una bobina di PLA più grande puoi sempre spostare lo spolder holder più lontano e l’asse centrale sarà sempre all’altezza giusta rispetto all’estrusore.
La scheda madre è a 32 bit e bisogna anche dire che l’hotend è compatibile con E3D v6, nel caso quindi volessi fare un upgrade è fattibile in modo semplice.
Il cavo che connette l’hotend con l’estrusore è forse la cosa che ci ha più colpito, in positivo. Questo cavo può risultare difficoltoso magari da sostituire, non so se effettivamente il tubo in ptfe si può rimuovere. Ci sembra però anche difficile pensare che si possa rompere, per quanto è resistente.
Tempi di riscaldamento abbastanza rapidi, l’hotend arriva a 200 gradi in un minuto e mezzo, circa. Il piatto leggermente più lento, la temperatura base, per la maggior parte delle stampe si imposta sui 60/70 gradi e raggiunge questa temperatura in 2 minuti circa. Se dovessimo impostare però 100 gradi potremmo dover attendere fino a 7 minuti quasi. Difficile utilizzare il bed a 100 gradi, nel caso di materiali più particolari (PETG ad esempio) però è importante sapere cosa aspettarsi.
Silenziosa, tanto. Le ventole sono due ed avevamo il dubbio che ci fossero problemi di rumore. Assenza quasi totale dei rumori. Siamo estremamente sorpresi di come sia silenziosa.
Altre caratteristiche interessanti, dalla struttura, sono i tendicinghia integrati. Può capitare che con il passare del tempo la cinghie si allentino, con il tendicinghia si risolve facilmente. Cambiato anche il modo di attacco del cavo di alimentazione del bed, che sulla genius e artillery risultava troppo poco resistente. In questo caso dovrebbe reggere di più i movimenti, evitando rotture.
Conclusioni
Hornet è una buona stampante. Siamo sorpresi sotto tanti punti di vista. Comincio dal cavo proprietario e la scheda madre a 32 bit. Sicuramente per il prezzo proposto non è alto, per quello che ti offre, però per una piccola differenza punterei sulla Genius Pro. Le migliorie rispetto alla Genius ci sono, l’attacco del bed differente, scheda madre e cavo. La Genius però presenta un display touch a colori, alimentazione bed differente, doppio asse Z e struttura più solida.
Vi consigliamo quindi di tenere d’occhio il prezzo. Eventuali cali di prezzo della Hornet o della Genius potrebbero rendere interessanti entrambe. Avvicinando il prezzo della Genius alla Hornet o la Hornet ad un prezzo molto più interessante.
Abbiamo eseguito una stampa di prova con un busto. Per questa prova abbiamo utilizzato un PLA che troviamo davvero molto bello sia come colore che come facilità di stampa. Il busto è stato stampato con layer 0,12 e la qualità della stampa è evidente. Ecco qualche foto.
La seconda stampa provata è un bullone con doppia filettatura. In questo caso la stampa è a 0,24 e nonostante qui sarebbe servito un layer più basso per avere meno resistenza durante la rotazione. La stampa convince comunque e nonostante l’altezza del layer non aiuti tutto gira correttamente.