DJI Mini 5 Pro vs DJI Mini 4 Pro: le principali differenze
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Quando un nuovo modello approda su una linea di prodotti vincenti come quella dei droni DJI Mini Pro, la tentazione dell’upgrade è inevitabile. Ognuno, naturalmente, si misura con le proprie esigenze specifiche, ma se parliamo di numeri, prestazioni, novità sostanziali, be’, il drone portatile DJI Mini 5 Pro non può certo sfigurare. Nei paragrafi che seguono, vi descriviamo le principali differenze il Mini 5 Pro e il Mini 4 Pro dello scorso anno.
Il rilevamento degli ostacoli si affida a un sistema di visione binoculare omni-direzionale, integrato con un sensore frontale LiDAR e un sensore a infrarossi nella parte inferiore del velivolo.
Sistema di trasmissione video: O4+
Lunghezza focale: 24mm (equivalente)
FOV (angolo di campo): 84°
Apertura: f/1.8
Distanza di messa a fuoco: da 0,5 m a ∞
Il rilevamento degli ostacoli si affida a un sistema di visione binoculare omni-direzionale, integrato con un sensore 3D a infrarossi nella parte inferiore del velivolo.
Sistema di trasmissione video: O4
Lunghezza focale: 24mm (equivalente)
FOV (angolo di campo): 82,1°
Apertura: f/1.7
Distanza di messa a fuoco: da 1 m a ∞
DJI Mini 5 Pro: un grande sensore per grandi foto e filmati
DJI, con il suo nuovo drone spinge il limite di ciò che si può ottenere restando sotto il fatidico peso di 250 grammi, ma il salto in avanti più evidente è nella fotocamera.
Il DJI Mini 4 Pro monta un sensore da 1/1.3″ da 48 MP con apertura f/1.7, mentre il Mini 5 Pro passa a un 1″ da 50 MP con apertura f/1.8. Può sembrare uno spostamento numerico di insignificanti decimali, ma non è così. L’area sensibile quasi raddoppia, con effetti concreti su gamma dinamica e resa in bassa luce, pur mantenendo la vocazione “ultralight”. La maggiore risoluzione del sensore del Mini 5 Pro si traduce in immagini leggermente più grandi: 8192×6144 pixel contro 8064×6048 pixel (del Mini 4 Pro).
Anche nei formati video si deve registrare una netta supremazia del Mini 5 Pro. Il DJI Mini 4 Pro arriva a 4K (3.840×2.160 pixel) con una frequenza fino a 60 fotogrammi al secondo (60 fps), con slow-motion 4K/120 fps e Full HD (1920×1080 pixel) fino a 200 fps.
Il DJI Mini 5 Pro spinge lo slow-motion a 4K/120 fps e Full HD/240 fps, oltre a offrire registrazione 10-bit in HLG e D-Log M, come il 4 Pro. In pratica: per chi gira molto in 4K e ama uno slow-motion limpido, il DJI Mini 5 Pro è molto più duttile.
Le “inclinazioni” fotografiche del Mini 5 Pro
Passiamo ora al fronte della stabilizzazione e dell’inquadratura verticale. Entrambi i modelli montano un gimbal meccanico a 3 assi (inclinazione, rollio e rotazione orizzontale) e prevedono il “True Vertical Shooting”. Una differenza, tuttavia, c’è ed è nell’escursione meccanica.
Il Mini 5 Pro amplia il rollio (fino a −230°/+95° di intervallo meccanico, −180°/+45° di intervallo controllabile) rispetto al Mini 4 Pro (fino a -135°/+45° di intervallo meccanico, -90°/0° controllabili).
In pratica, il Mini 4 Pro permetteva una leggera inclinazione laterale della camera , fino a mantenere l’orizzonte dritto o con piccole correzioni.
Il Mini 5 Pro può inclinarsi molto di più, fino quasi a “ribaltarsi” lateralmente, aprendo così la strada a inquadrature più creative quali rotazioni complete della scena, transizioni particolari, correzioni più ampie in post-produzione.
Voli in sicurezza con Lidar frontale
La sicurezza di volo compie un passo in avanti davvero importante. Il DJI Mini 4 Pro adotta un sistema di visione binoculare omnidirezionale integrato con sensore a infrarossi verso il basso, che è già estremamente efficiente su un prodotto di questo genere. Con il DJI Mini 5 Pro ci siamo superati, aggiungendo un LiDAR frontale che coopera con la visione binoculare omnidirezionale e con un ulteriore IR inferiore. Per saperne di più: Tecnologia LiDAR: ritratto della fidata compagna dei droni DJI – Parte 1/2.
Il vantaggio pratico, specialmente al crepuscolo e in scenari che possono produrre confusione, è una stima delle distanze più affidabile e una capacità di evitare gli ostacoli assai più completa.
(con radiocomando DJI RC2)
Contenuto della confezione
- DJI Mini 5 Pro
- radiocomando DJI RC 2
- set di filtri ND (ND8/ND32/ND128)
- batteria ricaricabile intelligente
- imbracatura di stoccaggio
- 3x paia di eliche di riserva
- custodia semirigida
- cavo USB-C
O4+ e O4: trasmissioni senza incertezze
Capitolo trasmissione e controlli: il Mini 4 Pro usa il sistema di trasmissione O4 (Live View fino a 1080p e 60 fps) con portata massima dichiarata di 20 km FCC e 10 km CE. Il DJI Mini 5 Pro introduce O4+ (Live View 1080p a 30/60 fps) e conserva le stesse distanze massime nominali (20 km secondo l’autorità USA, FCC, 10 km secondo gli standard europei, CE) ma aggiorna il cosiddetto stack radio e la gestione del download (Wi-Fi 6 fino a 100 MB/s per il trasferimento sul dispositivo).
Calandoci in scenari reali, la differenza si traduce più in stabilità e velocità di handover che in “chilometri” aggiuntivi. Ciò significa che è più agevole cambiare frequenza o banda per mantenere la connessione stabile con il radiocomando quando l’ambiente è congestionato o disturbato.
DJI Mini 5 Pro: si vola un po’ più in là
Anche l’autonomia migliora: da 34 minuti massimi sul Mini 4 Pro (batteria standard) a 36 minuti sul Mini 5 Pro. Con le batterie “Plus” i valori salgono rispettivamente a 45 e 52 minuti, ma in Europa le Plus non sono commercializzate per queste categorie di droni (che passerebbero a un peso superiore al limite dei 250 grammi).
Vi proponiamo anche anche un “tempo tipico”, ovvero una stima sulla base delle condizioni ambientali più frequenti e in fase di registrazione video: circa 21 minuti con ripresa 4K/60 fps e vento, utile per pianificare missioni. Dettaglio spesso sottovalutato: la memoria interna. Il DJI Mini 4 Pro offre 2 GB, giusto per emergenze, ma il DJI Mini 5 Pro porta la dotazione a ben 42 GB, abbastanza per sessioni brevi anche senza scheda di memoria microSD.
Tra vento e freddo, sempre a suo agio
Quanto a resistenza al vento e operatività, il Mini 5 Pro è accreditato fino a 12 m/s contro i 10,7 m/s del Mini 4 Pro. Entrambi, invece, operano da -10 °C a 40 °C e supportano GPS + Galileo + BeiDou. In sostanza, il nuovo modello offre un margine in più quando il meteo peggiora.
Sul piano dell’esperienza d’uso, esperti e appassionati stanno confermando il concreto impatto delle novità. Il sensore da 1″ del Mini 5 Pro migliora resa e flessibilità. Lo slow-motion generato a partire da video catturati a 4K/120 fps estende le opzioni narrative, mentre la combinazione LiDAR + visione omni-direzionale rende più difficile fare spiacevoli scontri, soprattutto con poca luce. Le ragioni per un aggiornamento, insomma, ci sono e non sono poche. Possiamo dirvelo? Non troverete un altro mini drone che racchiuda tanta tecnologia senza sforare i 250 g.
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